Sostenibilità

Clean Industrial Deal: cosa prevede il nuovo piano UE per la competitività e la decarbonizzazione dell'UE

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Il Clean Industrial Deal dell'UE è la chiave per un'industria più pulita e competitiva. Scopri le misure per la decarbonizzazione e l'innovazione!

Il 26 febbraio 2025 la Commissione europea ha presentato il Clean Industrial Deal, un piano di interventi volti a favorire la decarbonizzazione dell'industria europea che prevede finanziamenti pubblici e regole più semplici per le aziende.

Clean Industrial Deal: verso un’industria più pulita

Il Clean Industrial Deal dell’UE vuole essere la risposta da un lato agli alti costi dell'energia, dall'altro all’aumento della concorrenza a livello mondiale. In un contesto complesso come quello attuale le industrie europee necessitano, infatti, di sostegno nella transizione green e questo piano vuole proprio andare in questo senso attraverso la definizione di azioni concrete per trasformare la decarbonizzazione in un fattore di crescita e un vantaggio competitivo.

Il patto si compone di misure volte a:  

  • abbassare i costi energetici per imprese e famiglie;
  • aiutare i settori ad alta intensità energetica, come la siderurgia, la metallurgia e l'industria chimica, nel percorso di decarbonizzazione;
  • accelerare la diffusione di energia pulita;
  • favorire la produzione di tecnologie pulite;
  • stimolare la domanda di prodotti green fabbricati nell'UE;
  • promuovere un’economia circolare e rispettosa delle risorse, basata sulla riduzione dei rifiuti e il prolungamento della vita dei materiali, con l'obiettivo di arrivare al 24% di materiali circolari entro il 2030.

Ma vediamo nello specifico come l’UE pensa di raggiungere questi obiettivi.

Le principali misure del patto per l'industria pulita

Il Clean Industrial Deal prevede interventi mirati per ottenere risultati tangibili agendo su diversi fronti.

Fra le misure contemplate nel piano ci sono:

  • attivazione di finanziamenti per oltre 100 miliardi di euro a sostegno di metodi di produzione puliti nell'UE, potenziando il Fondo per l'innovazionee creando una Banca per la decarbonizzazione industriale che avrà una dote di 100 miliardi di euro;
  • pubblicazione di un bando specifico di Orizzonte Europa per stimolare la ricerca e l'innovazione riguardanti tecnologie pulite, mobilità pulita e riduzione dei rifiuti;
  • modifica il regolamento InvestEUper aumentare la quantità di garanzie finanziarie a sostegno degli investimenti;
  • istituzione di un meccanismo che consenta alle imprese europee di coalizzarsi e aggregare la domanda di materie prime critiche, creando un centro destinato all'acquisto comune delle materie prime per conto delle imprese interessate, per creare economie di scala e ottenere prezzi e condizioni più favorevoli;
  • avvio di partenariati per il commercio e gli e concludere accordi vantaggiosi che possano garantire sicurezza e continuità anche di fronte a incertezze geopolitiche tramite una serie di strumenti di difesa commerciale;
  • semplificazione e potenziamento del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM);
  • formazione di forza di lavoro in grado di sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, attraverso programmi mirati per cui verranno stanziati finanziamenti fino a 90 milioni di euro;
  • semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato per la decarbonizzazione riducendo gli oneri burocratici per le aziende e velocizzando l'approvazione degli aiuti;
  • introduzione di criteri di sostenibilità negli appalti pubblici e privati per stimolare la domanda di prodotti ecocompatibili fabbricati nell’Ue.

 

Un intervento a tutto tondo, come si può dedurre dalla portata degli interventi previsti, che verrà implementato gradualmente, dopo l’approvazione in Consiglio e Parlamento UE, e che si inserisce nel percorso tracciato dal Green Deal che, ricordiamo, richiede la riduzione del 55% di per il 2030, del 90% per il 2040 e la neutralità carbonica per il 2050.

Il Clean Industrial Deal rappresenta un passo deciso dell’Unione Europea verso un’industria sostenibile, competitiva e resistente. Le misure introdotte, infatti, non mirano soltanto alla riduzione delle emissioni e all’adozione di tecnologie pulite, ma pongono anche le basi per un'economia europea più indipendente, forte e innovativa.

Sarà indispensabile, poi, un’applicazione uniforme fra Stati membri e attenta a fare in modo che la transizione verde non lasci indietro nessuno. Solo così potrà realmente diventare un volano di crescita e occupazione per l’Europa.

 

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FOTO Fiorenza Orsitto
L'AUTORE
Fiorenza Orsitto

ESG Business Manager, CRIBIS

Fiorenza Orsitto, dopo anni di esperienza nel mondo della consulenza direzionale Banking & Finance, entra a far parte del settore delle Business Information con particolare attenzione a progettualità complesse dedicate a grandi realtà italiane. In CRIBIS attualmente ricopre il ruolo di ESG Business Manager coordinando il team di ESG Solutions al fine di dare alle imprese strumenti per supportare il proprio processo di transizione sostenibile e valutare le performance ESG proprie e dell’intera catena del valore.

ESG Business Manager, CRIBIS

Fiorenza Orsitto, dopo anni di esperienza nel mondo della consulenza direzionale Banking & Finance, entra a far parte del settore delle Business Information con particolare attenzione a progettualità complesse dedicate a grandi realtà italiane. In CRIBIS attualmente ricopre il ruolo di ESG Business Manager coordinando il team di ESG Solutions al fine di dare alle imprese strumenti per supportare il proprio processo di transizione sostenibile e valutare le performance ESG proprie e dell’intera catena del valore.

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