Gestione Crediti Commerciali

Nuove imprese e chiusure: quali sono i settori con il maggior numero di aperture e quali quelli con più fallimenti?

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Analisi delle chiusure e delle nuove aperture aziendali in Italia nel periodo tra il 2021 e i primi mesi del 2023, con focus sui vari settori. Leggi di più.

Negli ultimi anni le aziende italiane sono state messe a dura prova, prima dal diffondersi della pandemia da Covid19, poi dal conflitto russo-ucraino, dai rincari, dall’aumento di inflazione e tassi di interesse. Che è successo in questo lungo e complicato periodo? Quante imprese hanno chiuso, quante sono nate e quali settori hanno dimostrato una maggiore resistenza?

Attraverso una rielaborazione dei dati di InfoCamere abbiamo risposto a queste domande, prendendo in considerazione aperture e chiusure delle imprese negli anni 2021, 2022 e i primi due mesi del 2023.

Ventisei mesi di osservazione che permettono di raccontare come è cambiato il tessuto imprenditoriale italiano nell’era post-Covid.

Nuove aperture aziendali in Italia: il 17,4% in Lombardia

Un primo dato che emerge dalla analisi condotta da CRIBIS è che le nuove aperture di nuove imprese fra il 2021 e l’inizio del 2023 sono così distribuite in base all’area geografica:

  • Centro 27,3%
  • Nord-Ovest 26,9%
  • Sud e Isole 26,9%
  • Nord-Est 18,9%

 

Volendo approfondire l’analisi, la classifica delle regioni con maggiore tasso di apertura di nuove imprese vede sul podio:

  • Lombardia 17,4%
  • Lazio 11.1%
  • Campania 9,6%

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Numero di nuove aperture aziendali: analisi per settore

Il gruppo merceologico che ha registrato un maggior numero di nuove realtà nate nel periodo considerato è quello dei Servizi per le imprese, seguito da Installatori e Commercio al dettaglio.

 

 

Se consideriamo però le variazioni registrate, rispetto ai primi due mesi del 2022, nel 2023 gli Installatori registrano un calo del 15,8% delle aperture, mentre crescono i Servizi di ospitalità (39,7%) e il segmento Macchinari, attrezzature elettriche ed elettroniche (26%). Di contro, il comparto industriale mostra una forte flessione, in particolare se si considera l’Industria siderurgica (-30,8%). Continua inoltre il forte calo delle nuove aperture aziendali nella Grande Distribuzione e distribuzione organizzata (-44,7%).

 

Nuove Imprese Nate (Gen-feb 2021, Gen-feb 2022, Gen-feb 2023) - Dettaglio Gruppo Merceologico

 

Chiusure aziendali in Italia nel 2022

Se finora abbiamo concentrato la nostra attenzione sulle nuove aziende, è arrivato adesso il momento di analizzare fallimenti e chiusure delle aziende italiane nel corso del 2022.

Complessivamente in Italia sono fallite e hanno chiuso 732.067 aziende nel periodo in analisi (309.480 nel 2021 e 326.372 nel 2022).

 

Le chiusure hanno riguardato per lo più aziende relativamente giovani. Se consideriamo infatti l’anzianità delle realtà italiane fallite nel periodo osservato:

  • nel 32,1% dei casi avevano fra i 6 e i 15 anni di vita;
  • nel 25,8% dei casi fino a 5 anni di vita;
  • nel 25,2% tra i 16 e i 30 anni di vita;
  • nel 16,9% oltre 30 anni.

 

Non mancano differenze, anche importanti, fra le aree geografiche. In particolare, le aziende più giovani cessano maggiormente nel Sud e Isole 28,3%, mentre nel Centro Italia si osserva una maggior quota di cessazioni su aziende longeve (28,2% per la fascia 16-30 anni e 19,9% per quella oltre i 30 anni).

 

 

Le regioni dove cessano più aziende in termini assoluti sono Lombardia (123.990) e Lazio (113.257). Anche a livello regionale si evidenziano grosse differenze se si considera l’anzianità delle aziende fallite. In Sicilia il 32,7% delle chiusure riguarda la classe fino a 5 anni, nelle Marche il 36% la classe 6-15 anni, nel Lazio il 30,3% nella classe 16-30 anni, mentre in Basilicata il 23% dei fallimenti riguarda la classe Oltre 30 anni).

 

 

Chiusure aziendali in Italia: analisi per settore

I settori dove si sono chiuse più attività sono:

  • Commercio al dettaglio (19,8%)
  • Servizi per le imprese (15,7%)
  • Installatori (12,8%).


Nel 2022 notiamo, però, che l’incidenza maggiore sul totale di aziende del comparto si osserva per Industria tessile e abbigliamento (10,0% di aziende cessate sul totale attive), Ristoranti, bar (8,2%) e Industria siderurgica (8,0%).

 

Cessate - 2021+2022+2023 (gen-feb) - Dettaglio Gruppo Merceologico 

 

I Servizi per le imprese e Ristoranti, bar si contraddistinguono per la quota maggiore di aziende cessate di recente costituzione, mentre Trasporti, Locazione immobiliare e Agricoltura mostrano un campione di aziende cessate più longeve (oltre 15 anni di vita).

 

Primi 10 settori per numero di aziende cessate - 2021+2022+2023 (gen-feb)

 

Nonostante le incertezze in Italia non mancano nuove aperture aziendali

L’economia italiana, in generale, continua a mostrare resistenza in un contesto globale difficile, allontanando lo spettro di una recessione.

L’imprenditoria italiana dimostra una buona tenuta rispetto alle avversità degli ultimi anni. Il settore dei servizi è quello dove si registrano le maggiori variazioni, mentre l’industria dimostra una minore vivacità.

Sulle aziende pesa l’incertezza dello scenario geopolitico ed economico, nonostante ciò, non mancano nuove aperture, segno che la voglia di fare impresa sfida i timori sul futuro. E questo è un segnale incoraggiante.

 

 

Solari
L'AUTORE
Massimiliano Solari

Managing Director, Cribis

Entra in CRIBIS nel 2014 come Direttore Commerciale e Marketing e, dal 2018, ricopre anche la funzione di Direttore Generale.
Da oltre trent’anni si occupa di vendite e marketing e, nella sua esperienza, ha gestito progetti e team di natura e dimensioni diverse, raggiungendo obiettivi ambiziosi grazie al lavoro di squadra portato avanti con i tanti professionisti con i quali ha lavorato.
In CRIBIS coordina e gestisce le attività della rete commerciale e del dipartimento di marketing, prestando sempre attenzione alle richieste e ai feedback del team, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi condivisi nel massimo dell’efficienza. Inoltre, lavora a stretto contatto con il CEO nel management del business della società.

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In CRIBIS coordina e gestisce le attività della rete commerciale e del dipartimento di marketing, prestando sempre attenzione alle richieste e ai feedback del team, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi condivisi nel massimo dell’efficienza. Inoltre, lavora a stretto contatto con il CEO nel management del business della società.

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