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Dati 2021: aumentano le imprese puntuali nei pagamenti

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Scopri i dati aggiornati al 2021 relativi alla puntualità nei pagamenti delle imprese italiane

Dopo un 2020 caratterizzato da incertezza e flussi di cassa instabili, i dati del 2021 mostrano che la situazione finanziaria delle imprese italiane è in netto miglioramento a tutto vantaggio della puntualità nei pagamenti. Dalle ultime rilevazioni di Cribis sulle abitudini di pagamento emerge che, nel terzo trimestre dell’anno, le imprese italiane che pagano in modo puntuale rappresentano il 38% del totale, dato che appare in aumento sia rispetto al primo e al secondo trimestre dell’anno (entrambi a quota 36,5%), ma anche rispetto al terzo trimestre del 2020 (35,2%) e del 2019 (34,9%).

Analizzando i dati riguardanti le imprese con pagamenti con oltre i 30 giorni di ritardo, emerge che, mentre nel terzo trimestre del 2021 queste raggiungono l’11,8% (in calo rispetto al primo e al secondo trimestre, rispettivamente al 13,1% e al 12,8%), nello stesso periodo del 2020 le imprese in ritardo di oltre 30 giorni nei pagamenti erano del 12,8% e nel 2019 del 10,5%.

QUALI E DOVE SONO LE IMPRESE ITALIANE PIÙ PUNTUALI NEI PAGAMENTI?

A livello italiano, dai dati emerge che le microimprese sono quelle con la percentuale di pagamenti puntuali più alta (39,6%). Nello stesso momento, però, sono anche quelle con la maggiore quota di ritardi gravi (12,8%). In modo speculare, le grandi aziende hanno una percentuale di pagamenti puntuali soltanto del 12%, ma sono anche quelle in cui i ritardi oltre i 30 giorni sono più contenuti (5,7%).

A livello geografico, la zona italiana con migliori performance di pagamento risulta essere il Nord Est, con il 45,6% di pagamenti regolari (i ritardi gravi sono ‘solo’ del 7,9%), mentre le imprese del Sud e delle Isole sono quelle meno puntuali: pagamenti a scadenza nel 25% dei casi, ritardi oltre il mese 18,1%.

PUNTUALITÀ NEI PAGAMENTI: UNA CLASSIFICA REGIONALE

Facendo un focus più dettagliato sulle performance di pagamento delle singole regioni italiane, emerge che quelle con la maggiore quota di pagamenti regolari sono:

  • Lombardia (47,4%)
  • Emilia-Romagna (46%)
  • Veneto (45,8%)

 In fondo alla classifica troviamo invece le regioni del sud Italia:

  • Campania (24,8%)
  • Calabria (22,9%)
  • Sicilia (20,9%)

I SETTORI IN CUI SI REGISTRA LA MAGGIORE PUNTUALITÀ DI PAGAMENTO

Andando a vedere i dati sulle abitudini di pagamento a livello di settore merceologico, le aziende più puntuali rientrano nei Servizi finanziari (49,6%), mentre nel Commercio al dettaglio si registra la percentuale di puntualità più bassa, con solo il 26,7% delle imprese che pagano a scadenza.

L'EFFETTO DEL COVID SUI PAGAMENTI

L’effetto del Covid si è fatto sentire, anche se in maniera diversa, sia a livello geografico sia a livello di attività. Le regioni che hanno subito la più alta variazione percentuale nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto al 2019 sono:

  • Valle d’Aosta (+34%)
  • Lombardia (25,8%)
  • Trentino-Alto Adige (+25,5%)
  • Veneto (+25,4%)
  • Friuli-Venezia Giulia (25%).

A livello di settore, è quello del Commercio al dettaglio a registrare l’incremento più alto di ritardi gravi oltre i 30 giorni rispetto al 2019 (+13,8%), seguito da Industria, Produzione (+13,2%) e i Servizi vari (+10,1%).

PUNTUALITÀ DEI PAGAMENTI: I DATI EUROPEI

Nonostante l’impatto del Covid abbia deteriorato i dati sulle performance di pagamento delle imprese italiane, parte del problema relativo alla limitata puntualità nei pagamenti è anche una questione culturale. In base ai dati 2020, infatti, l’Italia arranca nella classifica dei Paesi europei sulla puntualità nei pagamenti, classifica guidata da Danimarca, Polonia a Olanda.
Nonostante questo, l’affidabilità delle imprese italiane resta sostanzialmente in linea rispetto agli anni precedenti: segno, questo, che le abitudini di pagamento sono rimaste tutto sommato inalterate.

La sfida per rimanere competitivi in questo delicato periodo storico passa anche dal miglioramento della puntualità nei pagamenti, a tutto beneficio degli scambi internazionali. Ce la faranno le aziende italiane a diventare più virtuose?

 

Marco Preti, CEO CRIBIS.

Marco Preti
L'AUTORE
Marco Preti

CEO Cribis

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

CEO Cribis

Amministratore delegato di CRIBIS da più di dieci anni, dal 2020 è anche Direttore Generale della business unit CRIF dedicata alla Business Information & BPO e Amministratore Delegato di CRIBIS Credit Management.
Da diversi anni ricopre ruoli internazionali all’interno del Gruppo. È presidente del CdA CRIF per la Giordania, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti e fa parte del Consiglio di Amministrazione CRIF in Polonia e Bürgel. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione della società di consulenza Credit Data Research Italia e di Workinvoice, la piattaforma specializzata nella cessione del credito per le PMI.

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