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Food & Beverage in Italia: analisi dell’andamento del settore

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Un’analisi dell’andamento del settore food&beverage in Italia, dalle caratteristiche del comparto alle performance di pagamento delle aziende che vi operano.

Settore cruciale per l’economia del Paese, si stima che il valore del Food & Beverage sia di oltre 200 miliardi di euro e che, considerando produzione, trasformazione, distribuzione e vendita, occupi circa 2 milioni di persone.

È quanto emerge dallo studio della società di ricerche e analisi di mercato Circana, che ha anche messo in evidenza come il comparto abbia saputo recuperare le perdite del periodo pandemico, tornando ai livelli pre-Covid.

Sfortunatamente, sul Food & Beverage pesano i rincari determinati dall’inflazione, che si traducono in una riduzione degli acquisti e dei consumi fuori casa. Una situazione che non potrà che condizionare anche le abitudini di pagamento delle aziende del F&B.

Le caratteristiche del settore Food & Beverage in Italia


Grazie alla piattaforma di Sales Acceleration Margò di CRIBIS, siamo andati ad analizzare le 680.500 aziende attive nel Food & Beverage a diverso titolo:

 

  • 463.300 aziende nell’Horeca (68,1%)
  • 164.900 aziende nel Retail Food&Beverage (24,2%)
  • 36.700 aziende nel Wholesale Food (5,4%)
  • 9.600 aziende nella Grande Distribuzione e Distribuzione Organizzata (1,4%)
  • 6.000 aziende nel Wholesale Beverage (0,9%)

A livello territoriale, sul podio delle regioni con maggior numero di imprese operanti nel settore F&B troviamo:

  • Lombardia (12,5%)
  • Campania (11,8%)
  • Lazio (11,1%)

Si tratta per lo più di realtà fortemente radicate nel territorio. E infatti le imprese del settore Food & Beverage maggiormente orientate all’internazionalizzazione sono quelle del segmento ingrosso food (72,2%), mentre negli altri segmenti le percentuali scendono a 14,7% nell’ingrosso beverage, a 8,9% nell’Horeca e nei segmenti GD/DO e retail le percentuali raggiungono quota 2,8% e 1,3%.

 

L’andamento dei pagamenti nel Food & Beverage


Venendo alle abitudini di pagamento del settore Food & Beverage in Italia, una maggiore puntualità si registra nel segmento Wholesale Food, dove i pagamenti puntuali sono il 28,7%, contro il 22,8% Retail F&B, il 22% del Wholesale Beverage, il 20,8% dell’Horeca e il 19,6% di GD/DO. Percentuali decisamente inferiori alla media italiana di 41,1% di pagamenti puntuali.

Non va meglio se si considerano i ritardi oltre il mese dalla scadenza. In questo caso la maglia nera spetta all’Horeca con il 17,7% di grandi ritardi, seguito da Wholesale Beverage 15,8%, Retail F&B 15,4%, GD/DO 12,1% e Wholesale Food 11,4%, contro una media italiana di 9,4% di ritardi oltre i 30 giorni.

Nel canale Horeca, spicca il segmento degli Hotel per puntualità (31,8%) e per minori ritardi gravi (9,1%). La puntualità nel comparto Ristoranti e Catering scende al 19% e in quello Bar, Birrerie e Paninoteche al 18,2%, mentre i ritardi oltre il mese sono rispettivamente il 19,6% e il 19,1%.

A livello di trend, si registra in tutti i comparti F&B un miglioramento nel 2023 nella percentuale di pagamenti puntuali rispetto al 2019 e una riduzione dei ritardi oltre i trenta giorni rispetto ai dati del 2020.

Le aziende del F&B del Nord Italia sono più puntuali


L’Italia va a due velocità anche per quel che riguarda i pagamenti: al Nord c’è in genere una maggiore puntualità, mentre al Sud e nelle Isole la probabilità che una fattura sia saldata a scadenza scende e aumentano i ritardi gravi.

Considerando il segmento più puntuale nel mondo F&B, ovvero il Wholesale Food:

  • nel Nord Ovest la puntualità è del 39,1%
  • nel Nord Est è del 35,8%
  • al Centro è del 25,8%
  • nel Sud e Isole è del 19%.

Di contro i ritardi gravi sono il 17,5% al Sud e Isole, l’11,8% al Centro, il 6,3 e 6,6% rispettivamente al Nord Est e al Nord Ovest.

Allo stesso modo, considerando gli altri comparti F&B le abitudini di pagamento sono simili. Pur con percentuali differenti il Nord risulta essere più puntuale rispetto al Centro e soprattutto rispetto a Sud e Isole, dove si registrano i maggiori ritardi.

Differenze, anche importanti, ci sono anche sui tempi medi di pagamento:

  • 51 giorni nell’Horeca
  • 58 giorni nel Retail F&B
  • 62 giorni nel Wholesale Beverage e Wholesale Food
  • 67 giorni in GD/DO

La speranza è quella che nel 2024 il contenimento dell’inflazione si traduca in un abbassamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finali tale da invogliare gli italiani ad aumentare gli acquisti F&B e i consumi fuori casa, attivando un circolo virtuoso nel comparto a tutto beneficio della affidabilità e dei tempi medi di pagamento.

Niccolò Zuffetti Def
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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