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Australia e Nuova Zelanda, mercati affidabili e in crescita per le aziende italiane

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Australia e Nuova Zelanda nel post pandemia si rivelano mercati in crescita e partner commerciali affidabili e puntuali per le aziende italiane. Leggi lo studio.

Gli scambi commerciali extra UE rappresentano per l’Italia un importante volano per le esportazioni. Seppure non siano fra i Paesi con cui si hanno maggiori relazioni economiche, Australia e Nuova Zelanda sono dei mercati da tenere sempre più in considerazione. Analizziamone il perché, numeri alla mano, evidenziandone le caratteristiche economiche e le abitudini di pagamento.

Esportazioni italiane verso l’Australia in costante crescita negli ultimi tre anni

 

L'Australia è la tredicesima economia al mondo, con un elevato reddito pro-capite ed un debito pubblico piuttosto contenuto.

Ha, come è normale che sia, risentito della pandemia nel 2020, ma l’attività economica della nazione ha ripreso vigore molto velocemente, tant’è vero che l'Australia è stata tra i primi Paesi OCSE a ritrovare il livello di benessere pre-pandemia.

Appartenenti al G20, Italia e Australia vantano un buon rapporto commerciale, con una bilancia commerciale che resta positiva per il nostro Paese.

Le esportazioni nel 2022 ammontano infatti a 5,253 milioni di euro, contro importazioni per 1,195 mln di euro, per un saldo a nostro favore di 4,058 mln di euro, in aumento rispetto ai 3,700 mln del 2021 e al 3,348 mln del 2020.

Secondo gli ultimi dati sul 2022 dell’Osservatorio Economico InfoMercatiEsteri del Ministero degli Affari Esteri, l'Italia si posiziona all'undicesimo posto nella classifica dei principali Paesi fornitori dell'Australia ed è al secondo posto tra i Paesi dell'Unione Europea, dopo la Germania.

Le esportazioni verso l’Australia riguardano in particolare:

  • Macchinari e apparecchi (1.372 mln €)
  • Prodotti alimentari, bevande e tabacco (738 mln €)
  • Mezzi di trasporto (575 mln €)
  • Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (524 mln €)
  • Apparecchi elettrici (395 mln €)
  • Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (340 mln €)
  • Altro (1307,7 mln €)

Australia, il 70,5% delle imprese sono puntuali nei pagamenti

 

A questo punto non resta che andare a verificare l’affidabilità delle imprese australiane. In base ai dati elaborati all’interno dello Studio Pagamenti CRIBIS relativi al primo trimestre 2023 le fatture saldate a scadenza sono ben il 70,5%, mentre i ritardi che superano i tre mesi dalla scadenza sono il 2,5%.

A essere particolarmente puntuali sono le Micro-imprese (73,4%), seguite dalle Piccole (69,7%) e dalle Medie (57,2%). Fanalino di coda sono invece le Grandi aziende (37,1%).

Considerando l’andamento settoriale, sul podio dei macrosettori più puntuali troviamo:

  • Agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca (76,9%)
  • Servizi (73%)
  • Costruzioni edilizie (70,5%)

I ritardi oltre i 90 giorni si concentrano invece nei comparti:

  • Commercio all’ingrosso (4,9%)
  • Trasporti e distribuzione (3,5%)
  • Manifatturiero (3,1%)

 

Crescono gli scambi commerciali tra Italia e Nuova Zelanda

 

Anche con la Nuova Zelanda i rapporti commerciali sono buoni: in base ai dati del 2022 dell’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri, l’Italia è infatti al decimo posto nella classifica dei principali Paesi fornitori della Nuova Zelanda e il secondo fornitore UE, dopo la Germania.

La bilancia commerciale è positiva per l’Italia con esportazioni verso la Nuova Zelanda per 710 mln di euro (in costante crescita dal 2020 al 2022 e nettamente superiori rispetto al 2019 e al 2018), importazioni 205 mln di euro e un avanzo a favore del nostro Paese di 505 mln di euro.

A livello settoriale, le esportazioni italiane verso la Nuova Zelanda riguardano nel dettaglio: 

  • Macchinari e apparecchi (239,3 mln €)
  • Prodotti alimentari, bevande e tabacco (85,5 mln €)
  • Mezzi di trasporto (71,8 mln €)
  • Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (53,8 mln €)
  • Apparecchi elettrici (48,3 mln €)
  • Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (47,1 mln €)
  • Altro (164,9 mln €)

 

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Nuova Zelanda, i pagatori puntuali superano l’80%

 

Siamo andati ad analizzare l’andamento dei pagamenti in Nuova Zelanda nel primo trimestre 2023 scoprendo che:

  • l’81% delle imprese neozelandesi è puntuale
  • nel 17,2% dei casi i pagamenti vengono saldati entro i tre mesi dalla scadenza
  • i grandi ritardi (oltre i 90 giorni) sono l’1,8%

Le imprese più affidabili sono di dimensioni Micro (83,2%) e Piccole ((1,3%).

Mentre se si considera il mercato di appartenenza, si registra una maggiore puntualità nelle realtà che operano nei macrosettori:

  • Agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca (88,6%)
  • Servizi (84,2%)
  • Costruzioni (84%)

I ritardi oltre i 90 giorni si concentrano invece nei comparti:

  • Trasporti e distribuzione (4,5%)
  • Commercio all’ingrosso (3,9%)
  • Estrazione (3%)

 

In arrivo il nuovo Studio Pagamenti CRIBIS

 

Stai esplorando nuovi mercati all’estero e vuoi conoscere le abitudini di pagamento dei diversi Paesi e settori? L’appuntamento è per mercoledì 10 maggio con la XIX edizione dello Studio Pagamenti CRIBIS. L'evento è gratuito e verrà trasmesso in streaming dalle 09.30 alle 12.30: iscriviti subito!

Niccolò Zuffetti Def
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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