Sostenibilità

Adeguamento ai criteri ESG delle imprese italiane: come sta andando?

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Un’analisi sull’avanzamento delle imprese italiane nel percorso verso uno sviluppo sostenibile nel rispetto dei criteri ESG. Scopri come sta andando.

Il percorso verso uno sviluppo sostenibile delle imprese nel pieno rispetto dei fattori ESG è ormai avviato e imprescindibile. Ma a che punto siamo in Italia?

In base all’ESG Outlook di CRIF siamo sulla buona strada, ma c’è ancora molto da fare. L’8% delle imprese italiane non ha, infatti, ancora avviato un percorso di transizione sostenibile o lo ha fatto raggiungendo un livello molto basso di adeguatezza ai criteri ESG. Circa il 60% delle aziende, infatti, dimostra di avere un livello medio e basso, mentre poco più del 30% si trova in uno stadio avanzato.

Le aziende con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro sono quelle più avanti nel percorso di transizione sostenibile: nel 39% dei casi, infatti, queste imprese dimostrano alta e molto alta adeguatezza ai criteri ESG, contro il 33% delle imprese di fatturato inferiore.

Dati che raccontano che in questo percorso verso la sostenibilità aziendale sono le PMI ad avere più difficoltà di adeguamento.

 

Il fattore ambientale (E): Lombardia e Piemonte le regioni più virtuose


L’aspetto della sostenibilità ambientale è a oggi quello su cui si è posta una maggiore attenzione da parte delle imprese, non senza grosse differenze a livello settoriale e territoriale.

Se si considera lo score ambientale di CRIF, le regioni più virtuose sono Lombardia e Piemonte, con oltre il 60% delle aziende con un alto livello di adeguatezza.

A livello settoriale, invece, emerge che sono il settore immobiliare e quello delle attività per il tempo libero (leisure) a essere i più attenti all’ambiente.

 

Fattore sociale (S): il settore farmaceutico è il più attento


Se si considera invece l’aspetto della sostenibilità sociale (S), è il settore farmaceutico - con il 48% delle sue imprese con un livello di adeguatezza molto alto - a essere quello più avanti nel percorso di transizione sostenibile, mentre oltre un terzo delle aziende agricole presenta un forte ritardo.

Del resto, i temi sociali - come le politiche del lavoro e la sicurezza - sono strettamente correlati con la dimensione dell’azienda e l’analisi CRIF evidenzia come a un fatturato più alto corrisponda una maggiore adeguatezza sociale.

Su questo aspetto le regioni più virtuose sono quelle del Nord Italia e il Lazio.

Fattore governance (G): maglia nera ad aziende agricole e turistiche


Venendo al fattore governance (G), relativo alle politiche di diversity & inclusion, oltre che a etica e trasparenza, ancora una volta il settore farmaceutico risulta essere quello con il maggior numero di aziende a uno stato avanzato di adeguamento.

Bene anche Elettronica e Meccanica e Mezzi di Trasporto.

Di contro, aziende agricole, turistiche, di costruzioni e immobiliari sono i comparti con i livelli più bassi.

Ancora una volta, le aziende con maggiori dimensioni e fatturato risultano avere una maggiore capacità di adeguamento.

 

ESG, l’importanza di valutare l’impatto dell’intera supply chain

 

Il percorso verso uno sviluppo sostenibile è imprescindibile, per ogni azienda, a prescindere dalla dimensione e

dal settore.

Oltre agli sforzi per adeguare la propria realtà ai criteri ESG, è importante valutare l’impatto sulla sostenibilità dell’intera supply chain.

Synesgy, la piattaforma digitale globale per la valutazione della sostenibilità ESG all'interno della supply chain, nasce proprio con l’obiettivo di incrementare consapevolezza e trasparenza nei processi delle filiere produttive.

 

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Luca Greco
L'AUTORE
Luca Greco

Sales Innovation Director, Cribis

Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.

Sales Innovation Director, Cribis

Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.

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