Supply Chain Compliance, Sostenibilità

Industria chimica: cosa prevede il nuovo piano d’azione dell’UE?

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Lo European Chemicals Industry Action Plan è un ambizioso piano volto a rilanciare la competitività del settore chimico europeo. Scopri di più.

La Commissione europea all’inizio di luglio 2025 ha presentato ufficialmente lo European Chemicals Industry Action Plan, un ambizioso piano d’azione volto a rilanciare la competitività del settore chimico europeo e accelerare la transizione verso un’economia circolare e a basso impatto climatico, oltre a modernizzare il comparto e a rafforzare la sicurezza delle catene produttive strategiche. Quali saranno le conseguenze per le imprese? Cerchiamo di capirlo insieme.

 

Perché industria chimica è importante per l’economia UE

Prima di andare a vedere cosa prevede il piano d’azione europeo, è bene comprendere il ruolo chiave che il settore chimico ha per l’economia dell’Unione Europea.

Se ci si pensa, ci si rende immediatamente conto che la chimica è alla base della fabbricazione di buona parte dei prodotti d’uso comune, basti pensare a materiali usati nell’industria automobilistica, nell’edilizia, in agricoltura, nel comparto difesa come in quello salute e benessere. 

Qualche numero? L'industria chimica dell'UE è il quarto settore manifatturiero in ordine di grandezza, con 29.000 imprese che creano 1,2 milioni di posti di lavoro diretti e ne sostengono 19 milioni lungo le catene di approvvigionamento. Infine, oltre il 96% dei prodotti manifatturieri dipendono dalle sostanze chimiche.

 

Cosa contiene il piano UE per l’industria chimica?

Entrando nello specifico, il piano UE ruota attorno a una serie di obiettivi e ai relativi interventi per raggiungerli, ovvero:

  • resilienza e parità di condizioni. Per ottenere questo risultato, la Commissione istituirà, di concerto con gli Stati membri e i portatori di interessi, un'alleanza (Critical Chemical Alliance) per le sostanze chimiche critiche a sostegno della capacità produttiva nel settore, intervenendo per limitare dipendenze e distorsioni della catena di approvvigionamento dove necessario. Verranno inoltre applicate misure di difesa commerciale per garantire una concorrenza leale e al tempo stesso verranno stimolate l’innovazione e la crescita con interventi mirati;
  • energia a prezzi accessibili e decarbonizzazione, con l’impegno a ridurre i costi elevati dell'energia e delle materie prime, portando avanti il percorso verso la decarbonizzazione;
  • crescita del mercato e innovazione green: il piano d'azione prevede incentivi per incrementare la domanda di sostanze chimiche pulite. Si punterà poi ad aumentare l'efficienza delle risorse dell'UE e il riciclaggio delle sostanze chimiche, rafforzando inoltre il mercato delle alternative a base biologica e il riciclo. Verranno anche creati poli di innovazione per accelerare lo sviluppo di sostituti chimici più sostenibili;
  • riduzione delle emissioni di PFAS: viene messo nero su bianco l’impegno a ridurre al minimo le emissioni di PFAS e a trovare delle alternative più sicure. Le misure saranno accompagnate da politiche di compensazione ambientale seguendo il principio che chi inquina paga;
  • semplificazione normativa: per rilanciare la competitività del comparto, è stato adottato un pacchetto omnibus che prevede la semplificazione normativa per ridurre i costi di conformità e gli oneri amministrativi per l'industria chimica. Si prevede che questo intervento consentirà al settore di risparmiare almeno 363 milioni di euro all'anno.

 

Lo scopo dell’Action Plan, qui sintetizzato, è quello di sostenere gli impianti produttivi e ristabilire la sovranità industriale.

Per le imprese chimiche europee, il risultato della sua applicazione sarà una riduzione dei costi normativi e operativi, l’accesso a nuovi incentivi e bandi soprattutto in ambito green e sui progetti di decarbonizzazione, oltre a una maggiore chiarezza normativa sui requisiti da rispettare.

 

Quali sono le sfide per l’industria chimica europea?

Lo European Chemicals Industry Action Plan nasce con l’intento di avere un tessuto produttivo chimico europeo più competitivo, sostenibile e resiliente. Bruxelles intende in particolare guidare la transizione di questo settore chiave verso un modello low-carbon e circolare, preservando la sovranità industriale dell’UE in comparti strategici.

Il settore chimico europeo si trova, infatti, oggi ad affrontare una serie di criticità. Basti pensare ai costi energetici elevati e superiori a quelli di concorrenti globali (USA, Cina, Medio Oriente), ma anche una domanda interna in calo e la difficoltà nell’attrarre investimenti per modernizzare gli impianti esistenti. In quest’ottica il piano può rappresentare un ottimo punto di partenza per il rilancio dell’industria chimica made in UE.

 

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L'AUTORE
Michele Colombo

Product Marketing & GTM Manager, CRIBIS

Ha lavorato per oltre 20 anni nel marketing del gruppo CRIF, coordinando progetti di comunicazione, product marketing, business intelligence e sales acceleration. Oggi è responsabile del product marketing e delle strategie di commercializzazione di CRIBIS.

Product Marketing & GTM Manager, CRIBIS

Ha lavorato per oltre 20 anni nel marketing del gruppo CRIF, coordinando progetti di comunicazione, product marketing, business intelligence e sales acceleration. Oggi è responsabile del product marketing e delle strategie di commercializzazione di CRIBIS.

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