Sostenibilità
CFO Sustainability Survey: il 91% delle aziende con strategie ESG prevede aumento ricavi nel 2025

La sostenibilità è un fattore chiave per il successo aziendale: il 91% delle imprese ESG prevede ricavi in crescita nel 2025. Scopri di più sulla ricerca BDO.
I vantaggi generati dalle iniziative di sostenibilità negli ultimi 5 anni hanno portato alle aziende un aumento dell'innovazione e delle nuove opportunità di business (nel 37% dei casi), una crescita dei ricavi (per il 36%) e un più facile accesso a finanziamenti a condizioni favorevoli (per il 34%). È quanto emerge dalla CFO Sustainability Outlook Survey di BDO, un’indagine internazionale che fornisce interessanti spunti di riflessione sulla correlazione fra sostenibilità e risultati economici.
La ricerca è stata condotta intervistando a novembre 2024 cinquecento CFO di aziende di dimensioni diverse, con un ampio range di fatturato, appartenenti a cinque settori (Sanità, Life Science, Manifattura, Commercio al dettaglio, Tecnologia) e operative in Paesi differenti (prevalentemente USA, ma anche Canada, Europa, America Latina e Sudamerica, Asia mediorientale e pacifica, Africa).
Quali sono le principali evidenze dello studio? Vediamo insieme le più interessanti.
Ricavi attesi in crescita per le imprese attente ai fattori ESG
Esiste una correlazione fra sostenibilità e ricavi? Stando a quanto emerso dalla survey, l’implementazione di iniziative ESG all’interno delle strategie di sviluppo aziendale viene sempre più considerato dalle imprese come uno strumento capace di generare vantaggi competitivi a lungo termine.
Non a caso il 91% delle organizzazioni che sta attivamente integrando gli aspetti ESG nelle proprie strategie prevede un aumento dei ricavi nel 2025 e il 69% una crescita della redditività.
Non sorprende dunque che la sostenibilità rimanga fra le priorità delle imprese, che sempre più stanno andando oltre i successi immediati per ottenere vantaggi competitivi duraturi nel tempo.
Nonostante gli intervistati abbiano segnalato evidenti benefici aziendali derivanti dagli investimenti in campo ESG, molte organizzazioni considerano ancora la sostenibilità come un'iniziativa a sé stante invece di una componente fondamentale della strategia aziendale. Dalla ricerca emerge infatti che la maggior parte dei progetti in materia ESGviene sviluppato prevalentemente come risposta alle pressioni esterne da parte dei regolatori (per il 30% del campione) e di altri stakeholder (per il 40%). Poco più di un quinto (21%) degli intervistati sta, però, lavorando attivamente all'integrazione dei progetti ESG nella strategia aziendale più ampia.
Sul fronte dei rischi, in un contesto come quello attuale in cui il cambiamento climatico è alla base di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e sempre più devastanti, il rischio legato ai fattori ESG si colloca al terzo posto tra le minacce più frequentemente citate dalle aziende per il 2025, con il 45% degli intervistati che lo considera prioritario. Prima, nella classifica dei rischi che più preoccupano le aziende, ci sono al primo posto i rischi operativi (segnalati dal 48% del campione) e al secondo quelli legati al servizio o prodotto offerto (46%).
Quali sono i maggiori investimenti aziendali in sostenibilità ?
Su cosa stanno investendo le aziende che hanno intrapreso un percorsodi sostenibilità? Il sondaggio evidenzia che le aziende interpellate stanno concentrando i propri investimenti in:
- promozione della salute e del benessere dei dipendenti (indicato dal 40% degli intervistati);
- sviluppo di prodotti sostenibili (39%);
- riduzione dei costi (35%);
- gestione sostenibile della catena di fornitura (34%);
- efficienza nell'uso dei materiali (31%);
- sicurezza sul posto di lavoro (28%);
- mitigazione dei cambiamenti climatici (26%);
- diversità, equità e inclusione (26%);
- governance aziendale (23%);
- riduzione dell'impronta di carbonio 22%.
Non solo, la maggior parte delle aziende intervistate prevede di mantenere (33%) o di aumentare (44%) i propri investimenti in progetti ESG e i settori più propensi a un incremento degli investimenti sono quello tecnologico (55%) e quello retail (45%).
Ritorni sugli investimenti positivi per le attività ESG
Interrogati sul Return on Investment (ROI) delle iniziative di sostenibilità attuate nelle loro aziende negli ultimi cinque anni, i CFO segnalano benefici finanziari, a livello di fatturato e di utile netto, ma anche una maggiore innovazione, nuove opportunità di mercato, la riduzione dei costi operativi e l’accesso a finanziamenti con condizioni vantaggiose.
Nello specifico, i CFO hanno indicato come vantaggi degli investimenti in sostenibilità:
- maggiore innovazione e nuove opportunità di business (37%);
- aumento del fatturato (36%);
- accesso a finanziamenti favorevoli o opportunità di investimento (34%);
- miglioramento della gestione del rischio (32%);
- maggiore fidelizzazione dei clienti (30%);
- risparmio sui costi (30%);
- attrazione e fidelizzazione dei talenti (28%);
- accesso a nuovi mercati (27%);
- riduzione dell'impatto ambientale/impronta di carbonio (23%).
Non mancano differenze a seconda del settore di appartenenza. L’aumento dei ricavi viene segnalato, in particolare, dal 40% delle imprese del comparto manifatturiero, dal 43% di quello tecnologico, dal 37% di quello della sanità. Mentre i progetti sostenibili hanno comportato una crescita del grado di innovazione, soprattutto per i settori technology (42%) e life science (39%).
Nella sanità il 35% ha segnalato vantaggi in termini di innovazione e nuove opportunità di business, mentre il 34% un miglioramento della gestione del rischio. In ambito life science, il 43% ha registrato una maggiore fedeltà dei clienti e il 33% l’accesso a nuovi mercati.
Nel manifatturiero il 38% degli intervistati dice di aver avuto benefici in termini di innovazione e nuove opportunità di business, mentre il 35% un miglioramento della gestione del rischio. Nel commercio al dettaglio nel 37% dei casi si rileva un miglioramento nella gestione del rischio migliorata e nel 34% l’accesso a finanziamenti favorevoli. A proposito di quest’ultimo aspetto, in ambito tecnologico il 42% segnala fra i vantaggi l’accesso a finanziamenti favorevoli.
Un percorso di sostenibilità che coinvolge tutte le funzioni aziendali
Dati i benefici reali e attesi che uno sviluppo sostenibile è in grado di portare, non sorprende che il 47% dei CFO preveda di aumentare il proprio coinvolgimento nella strategia di sostenibilità nel 2025.
Del resto, con normative più stringenti in fatto di fattori ESG e gli stakeholder sempre più sensibili a tali tematiche, i direttori finanziari si troveranno a svolgere un ruolo cruciale nell'integrazione della sostenibilità nelle loro organizzazioni.
Un percorso che richiede un cambiamento di mentalità e che non può prescindere dall’attività delle funzioni chiave dell’azienda. Strategie di sostenibilità dovranno infatti essere integrate con la gestione del rischio e nella pianificazione strategica, con un approccio sistemico e olistico che consenta di allineare queste iniziative con gli obiettivi aziendali.
Integrare la sostenibilità nella strategia aziendale non è più una scelta opzionale, ma una leva fondamentale per garantire crescita, innovazione e valore nel lungo termine. Coinvolgere tutte le funzioni dell’organizzazione permette di generare un cambiamento autentico e diffuso, capace di trasformare l’impresa in un attore responsabile e competitivo. Solo attraverso un approccio condiviso e trasversale, infatti, la sostenibilità può diventare parte integrante della cultura aziendale e guidare decisioni coerenti con le sfide ambientali e sociali del nostro tempo.

L'AUTORE
Luca Greco
Small Corporate & Remote Selling Sales Director, CRIBIS
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
Small Corporate & Remote Selling Sales Director, CRIBIS
Dopo un’esperienza ventennale nel B2B sales, nella quale ha ottenuto importanti risultati accrescendo il valore di alcuni clienti strategici attraverso l’implementazione di progetti complessi in ambito credit management, supply chain e sales acceleration, ha avviato un nuovo percorso professionale assumendo il ruolo di Sales Innovation Director. Nel nuovo ruolo coordina un Team multitasking che si occupa di supportare e formare le reti di vendita, di garantire lo sviluppo di alcuni mercati verticali e di assistere i clienti nell’adoption dei servizi per aumentare il loro grado di consapevolezza e di soddisfazione. Appassionato lettore di saggi di storia, geopolitica e romanzi declina questa passione nei viaggi in luoghi con grande impatto naturalistico e/o ricchi di contenuti storici.
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