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Edilizia: abitudini di pagamento e analisi del settore

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Un'analisi del settore dell’edilizia con un focus sulle abitudini di pagamento delle imprese del comparto.

Con l’introduzione del Superbonus 110%, l’edilizia è stato uno dei settori trainanti dal 2020 fino alla decisione del Governo, nel 2023, di sospendere la misura. Il venire meno delle agevolazioni necessariamente influirà sull’andamento del comparto.

In attesa di capire quanto il provvedimento inciderà sulle nuove costruzioni e sulle ristrutturazioni, siamo andati ad analizzare le caratteristiche di questo importante segmento e le abitudini di pagamento delle aziende che vi operano.

 

In Lombardia il maggior numero di aziende del settore dell’edilizia

 

In base ai dati della piattaforma Margò di CRIBIS, le 794 mila aziende del settore dell’edilizia risultano essere, in considerazione dell’attività svolta, suddivise in tre macro-segmenti:

  • 526 mila Installatori (66,2%)
  • 255 mila Costruzione di edifici (32,2%)
  • 13 mila Edilizia specializzata (1,6%)

Prendendo in esame la distribuzione geografica, le regioni con il maggior numero di imprese del comparto edile sono:

  • Lombardia (17,0%)
  • Lazio (10,2%)
  • Campania (8,8%)
  • Emilia-Romagna (8,7%)
  • Veneto (8%)
  • Piemonte (8%)

Le restanti regioni seguono con grande distacco.

 

Edilizia: nel Q3 2023 i pagatori puntuali sono il 45,6%

 

Andando ad analizzare le abitudini di pagamento delle imprese del settore edile al terzo quadrimestre 2023, attraverso lo Studio Pagamenti di CRIBIS, balza immediatamente all’attenzione che i pagatori puntuali nell’edilizia superano la media nazionale.

A settembre 2023, a fronte di una percentuale media di pagatori puntuali in Italia del 41,1% e di ritardi oltre i 30 giorni del 9,4%, il comparto edile registra il 45,6% di pagatori puntuali e il 7,9% di ritardi gravi.

Se poi si approfondisce il livello di analisi, gli Installatori risultano essere i più virtuosi rispetto alle altre due categorie, con il 47,7% di pagatori affidabili e il 7,1% di grandi ritardatari.

La puntualità crolla se si considerano le aziende operanti nell’Edilizia specializzata (32,7%), mentre il segmento con i maggiori ritardi gravi (9,9%) è quello della Costruzione di edifici.

 

I trend di pagamento del settore edile

 

Andando invece a fare delle valutazioni rispetto all’anno precedente, il confronto con l’ultimo trimestre del 2022 evidenzia un aumento dei pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo (+16,1% per Costruzione di edifici, +11,9% per gli Installatori e +4,3% per l’edilizia specializzata).

A livello di trend, rispetto al 2020 si registra un sostanziale miglioramento della puntualità in tutte e tre le categorie, con il comparto meno puntuale - l’Edilizia specializzata - che vede un calo di ben il 23,6% dei ritardi oltre 30 giorni rispetto dal 2019 al Q3 2023 e un aumento dei pagamenti puntuali del 21,4%, sempre prendendo in considerazione lo stesso arco temporale.

 

Nel Nord Est pagamenti più puntuali

 

Prendendo in esame l’area geografica, la classifica dei migliori pagatori vede in testa il Nord-Est con il 54,6% di pagamenti puntuali, seguito da Nord-Ovest (51,5%), Centro (44,1%), Sud e Isole (28,2%).

Allo stesso modo i ritardi gravi si concentrano al Sud e Isole (13,6%), Centro (8%), Nord-Ovest (6,3%), Nord-Est (4,9%).

Se si considerano, infine, i tempi medi di pagamento, il settore performa peggio della media italiana. Mentre, infatti, i giorni medi di pagamento in Italia sono 71, nell’Edilizia diventano 80, con il segmento Edilizia specializzata che si attesta a 89 giorni medi, quello degli Installatori a 80 e quello della Costruzione di edifici a 75.

Nel futuro è possibile che possa registrarsi un peggioramento delle condizioni finanziarie delle aziende del comparto edile che avrà ripercussioni anche sull’occupazione. In una nota, Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, ha infatti dichiarato che “Nel 2024 sono a rischio oltre 200mila posti di lavoro in edilizia, tra fine della cessione del credito e dello sconto in fattura, tagli al PNRR e incertezze nei flussi finanziari, il tutto con il rischio più che concreto di un aumento di contenziosi sia tra privati, imprese e condomini sia tra aziende ed enti locali”. 

Il 2024 si prospetta un anno in salita. Un anno in cui, a maggior ragione, un’accorta gestione finanziaria farà la differenza per le molte aziende di questo comparto, così cruciale per il Paese.

Niccolò Zuffetti Def
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

Marketing Manager, Cribis

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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