Gestione Crediti Commerciali

Consumi in ripresa ma puntualità nei pagamenti sotto la media per le aziende del Settore Beverage Italiano

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Un’analisi dell’andamento del settore beverage italiano e delle abitudini di pagamento delle imprese che operano nel comparto.

In occasione di Beer&Food Attraction, rassegna che si è svolta a Rimini a febbraio 2023, sono stati presentati alcuni interessanti dati sul mercato del beverage fuori casa, il quale ha registrato una significativa crescita nel 2022 rispetto al 2021.

Stando alle rilevazioni, i consumi sono infatti aumentati del 28% in volume e del 43% in valore, anche a fronte di un significativo aumento dei prezzi di vendita.

Quali sono i prodotti beverage che hanno performato meglio?

Scendendo più nel dettaglio, in termini di volumi, l’acqua minerale, la birra confezionata e ilperformano meno della media del mercato dell’intero settore beverage.

Buoni risultati invece per le bevande analcoliche, che vedono un incremento delle vendite in volume del 3,4%. Molto apprezzate, in particolare, le bevande sportive e quelle energetiche, mentre è ancora in calo la domanda di succhi di frutta.

Dopo le chiusure imposte per il contenimento della diffusione del Covid-19, con la riapertura di ristoranti, pizzerie e bar le vendite di vino sono riprese nel canale horeca e sono diminuite in quello domestico. Per quanto riguarda il fuoricasa nei primi tre trimestri del 2022 le vendite sono aumentate del 32%. In crescita anche i consumi di spiriti lisci (+152%) e di cocktail alcolici (+40%).

Pagamenti meno puntuali nel beverage rispetto alla media italiana

Che effetto ha avuto e sta avendo questo incerto periodo storico, caratterizzato dal conflitto in Ucraina e l’aumento dei costi sulla puntualità nei pagamenti delle imprese del settore beverage?

Nel condurre la nostra analisi come prima cosa siamo andati a suddividere le circa 11.400 aziende del comparto in base al segmento in cui operano:

  • 5900 all’ingrosso
  • 5500 al dettaglio

Un dato che balza immediatamente all’attenzione è il fatto che le imprese del beverage (che siano all’ingrosso o al dettaglio) sono meno puntuali nei pagamenti rispetto alla media delle imprese italiane.

In Italia, infatti, in media le aziende pagano a scadenza nel 40,4% dei casi, mentre nel beverage questa percentuale scende a 21,3% nell'ingrosso e a 16,4% nel dettaglio.

Peggiore della media delle imprese italiane anche la percentuale di realtà che pagano con un ritardo di oltre 30 giorni: se la media italiana è 9,1%, nel beverage all’ingrosso sale a 14,1% mentre al dettaglio addirittura al 28,4%.

 

L’andamento della puntualità delle aziende del beverage dal 2020 al 2022

Nonostante ciò, la puntualità nei pagamenti delle aziende del settore beverage ha visto un progressivo anche se leggero aumento negli ultimi tre anni:

  • nell’ingrosso le imprese puntuali sono passate dal 16,7% del 2020, al 19,5% del 2021, al 21,3% del 2022;
  • allo stesso modo, nel dettaglio le aziende puntuali sono state il 13,4% nel 2020, il 15,1% nel 2021, per arrivare poi al 16,4% nel 2022.

Numeri positivi anche per quanto riguarda la percentuale di ritardi oltre il mese, che è scesa:

  • nell’ingrosso, dal 21,4% del 2020, la flessione nei grandi ritardi vede il 2021 attestarsi al 19,3% e infine al 14,1%;
  • stesso andamento nel dettaglio, con una percentuale di 32,6% nel 2020, ridotta a 29,6% del 2021 e a 28,4% nel 2022.

Lo stesso andamento (crescita della puntualità e riduzione dei ritardi oltre 30 giorni) è stato registrato dalla media italiana.

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Le aziende beverage di Sud e Isole sono le meno affidabili in termini di pagamenti

Nelle diverse aree geografiche del Paese le abitudini di pagamento sono molto differenti.

Nel settore beverage all’ingrosso la probabilità di ricevere un pagamento a scadenza passa dal 30% nel Nord Ovest al 9% di Sud e Isole.

I ritardi gravi vanno invece dal 9,3% nel Nord Ovest al 20% di Sud e Isole.


Simile l’andamento nel retail, con il 24,5% di aziende affidabili nel Nord Ovest e solo il 9,4% al Sud e Isole. In quest’ultima area geografica si registra inoltre ben il 40,9% di ritardi oltre i 30 giorni, contro il 18,6% del Nord Est.


Le prospettive del settore beverage: i nuovi trend del 2023

Il 2023 continua a presentare una forte incertezza data dal conflitto in Ucraina e dai rincari delle materie prime. Il comparto ha dimostrato però un’ottima capacità di ripresa. Tutto sta nell’intercettare i bisogni dei consumatori.

Fra i trend beverage per il 2023 emersi dal report annuale dell’Iwsr, a livello globale la tendenza è quella di ridurre i consumi di bevande alcoliche, di bere in casa e di preferire prodotti di qualità maggiore, anche a fronte di prezzi più alti.

Da notare poi che se tra il 2020 e il 2021 si è verificato un vero e proprio boom dell’e-commerce nel beverage, il 2023 si potrebbe verificare un aumento dei cosiddetti ready-to-drink e delle bevande alcol-free, oltre a un ritorno ai drink classici, come Cosmopolitan, Negroni e Old Fashioned.

Sarà la stessa cosa in Italia? Di Pagamenti tra imprese parleremo il prossimo 10 maggio allo Studio Pagamenti, il più importante Evento sul Credit Management in Italia: scopri come partecipare!

Niccolò Zuffetti Def
L'AUTORE
Niccolò Zuffetti

Marketing Manager CRIBIS

Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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Marketing Manager di CRIBIS, sin dall’inizio della carriera professionale si è dedicato al coordinamento di progetti di supporto decisionale per la valutazione del merito creditizio, gestione della clientela e ampliamento del business per grandi aziende italiane e per il mercato B2B. Oggi coordina le attività di Marketing e Telemarketing.

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