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Fondo di garanzia PMI: come funziona e come fare richiesta

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Il Fondo di Garanzia è uno dei principali strumenti di sostegno pubblico per le PMI: scopri a cosa serve, come funziona e come fare domanda.

In un contesto economico in cui l'accesso al credito per le piccole e medie imprese può rappresentare uno scoglio non trascurabile, il Fondo di garanzia per le PMI rappresenta uno strumento fondamentale per ridurre il rischio percepito dalle banche e facilitare il finanziamento delle imprese. Come funziona esattamente e come fare domanda? Vediamolo in questo articolo.

 

Cos’è il fondo di garanzia PMI e a cosa serve

Per le piccole e medie imprese italiane l’accesso al credito resta uno degli aspetti più delicati per riuscire a crescere e competere. Molte realtà, soprattutto le più giovani o quelle meno strutturate, si trovano però spesso a dover fare i conti con richieste rifiutate dalle banche per mancanza di garanzie patrimoniali consistenti.

In questo scenario il Fondo di garanzia per le PMI diventa un alleato fondamentale: non un finanziamento diretto, ma uno strumento pubblico che riduce il rischio per gli istituti di credito e, di conseguenza, rende più semplice ottenere prestiti e linee di liquidità.

Il Fondo è stato istituito con la Legge 662/96 ed è gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy attraverso Mediocredito Centrale. La sua logica è semplice: lo Stato non presta denaro alle imprese, ma si impegna a garantire una parte dei finanziamenti concessi dalle banche. In questo modo, l’istituto finanziatore sa di poter contare su una copertura pubblica nel caso in cui l’impresa non riesca a restituire il prestito.

L’obiettivo è incoraggiare le banche a concedere credito anche a soggetti che, senza questa garanzia, non lo avrebbero ottenuto.

 

Come funziona il Fondo di garanzia PMI?

Negli ultimi anni il Fondo ha conosciuto diverse evoluzioni, soprattutto per fronteggiare le difficoltà generate dalla pandemia e dalle successive tensioni economiche. Le disposizioni più recenti, prorogate fino al 31 dicembre 2025, fissano un tetto massimo garantibile di 5 milioni di euro per ciascuna impresa.

La percentuale di copertura varia a seconda della finalità del finanziamento: più elevata per gli investimenti, più contenuta per le operazioni di liquidità. Per i finanziamenti di importo ridotto, inoltre, è prevista una procedura semplificata che velocizza l’istruttoria e riduce gli oneri amministrativi.

Il Fondo si rivolge a tutte le imprese che rientrano nella definizione europea di PMI, quindi con meno di 250 dipendenti e determinati limiti di fatturato e bilancio, ma può estendere i suoi benefici, in forma ridotta, anche ad aziende di dimensioni medie. Sono ammesse anche le partite IVA individuali e i consorzi, mentre restano escluse le attività finanziarie e assicurative e le imprese in stato di crisi.

La procedura di richiesta è relativamente semplice. L’impresa, al momento della domanda di finanziamento, deve specificare che intende beneficiare della garanzia del Fondo. Sarà la banca a inoltrare la pratica al gestore, allegando la documentazione necessaria: bilanci, visure, dati economico-finanziari e, in alcuni casi, un business plan dettagliato. Una volta completata l’istruttoria, il Fondo comunica l’esito e, se positivo, la banca potrà erogare il prestito con la copertura pubblica.

 

Le condizioni e le regole da conoscere

Negli ultimi anni il Fondo ha subito modifiche normative e adeguamenti, anche in risposta alle crisi economiche legate alla pandemia e al contesto internazionale. Con la Legge di Bilancio 2025 sono state prorogate le attuali regole fino al 31 dicembre 2025 e sono state inserite delle novità.

Questi alcuni degli elementi caratterizzanti dello strumento:

  • il massimale garantibile per singola impresa è fissato a 5 milioni di euro, sommando tutte le operazioni garantite;
  • le percentuali di copertura dipendono dalla tipologia di operazione, per finanziamenti legati a investimenti o per start-up la copertura può arrivare all’80%, mentre per operazioni di liquidità la copertura è al 50%;
  • per operazioni di piccoli importi, il limite d’importo garantito è stato innalzato fino a 000 euro per singola operazione con modalità semplificate;
  • è prevista la possibilità di estendere il meccanismo del Fondo anche alle imprese “mid-cap” (fino a 499 dipendenti), previa autorizzazione europea, con coperture ridotte rispetto alle PMI.


È bene ricordare inoltre che la garanzia del Fondo riduce il rischio per la banca, ma non solleva l’impresa dalle proprie responsabilità: in caso di insolvenza, la parte coperta dal Fondo viene comunque recuperata nei confronti dell’impresa stessa, con modalità assimilabili a quelle dei crediti erariali. Infine, l’esito positivo della domanda non è scontato: il merito creditizio resta un parametro importante e non tutte le pratiche vengono accettate.

 

Uno strumento strategico per le PMI

Il Fondo di garanzia rappresenta uno dei principali strumenti di sostegno pubblico per le PMI e ha permesso negli ultimi anni l’attivazione di miliardi di euro in nuovi finanziamenti, contribuendo a rafforzare la resilienza delle PMI e il sistema produttivo del Paese.

In un mercato sempre più competitivo e regolato da criteri stringenti di accesso al credito, conoscere e saper utilizzare strumenti come il Fondo di garanzia può fare la differenza tra un progetto che rimane sulla carta e un’impresa che cresce.

Fabio Brambilla
L'AUTORE
Fabio Brambilla

Sales Innovation Director, CRIBIS

Con un’esperienza consolidata nelle vendite e nella gestione di reti commerciali in diversi settori e aree geografiche, entra in CRIF nel 2002. Oggi, in CRIBIS, ricopre il ruolo di Sales Innovation Director, guidando le attività della rete vendita.

Sales Innovation Director, CRIBIS

Con un’esperienza consolidata nelle vendite e nella gestione di reti commerciali in diversi settori e aree geografiche, entra in CRIF nel 2002. Oggi, in CRIBIS, ricopre il ruolo di Sales Innovation Director, guidando le attività della rete vendita.

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